Il CEO di Oracle, il quinto uomo più ricco al mondo, lancia la sua entusiasmante visione: la tecnosorveglianza che non dorme mai

I piani di Larry Ellison per migliorare la società: controllo totale, registrazione continua di tutto ciò che accade e che le persone fanno, analizzato nei datacenter di Oracle. “I cittadini si comporteranno al meglio, perché stiamo costantemente registrando e segnalando tutto ciò che accade”.

@eticadigitale

https://www.404media.co/larry-ellisons-ai-powered-surveillance-dystopia-is-already-here/

  • filobus@sociale.network
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    2 months ago

    @informapirata @eticadigitale purtroppo è l’evoluzione della società capitalista, prendere i tecnobilionari come guru
    Fa comodo al potere, sembra una garanzia di successo per la finanza, e affascina gli imbecilli (lui non tanto rispetto agli adoratori di Musk e Jobs)

    • @filobus mah… Il capitalismo esiste da un peto di tempo, mentre il fascino per l’eroe dotato di caratteristiche fuori dal comune è un tratto sociologico atavico e trasversale alle diverse culture.

      Quindi direi proprio di no. Non c’entra il fatto di essere tecno o bilionari… e neanche il capitalismo.

      @eticadigitale

      • filobus@sociale.network
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        2 months ago

        @informapirata @eticadigitale non è che mi voglio mettere nel semi mainstream capitalismo e tecnobilionari bhuu, però mi sembra l’evoluzione naturale dei due fenomeni, ora
        Prima era un Agnelli, un Ferrari o metti chi vuoi, ora sono i “leader” capitalistico tecnologici (non solo tecnologici, un Torvalds se lo filano solo i geek)
        Aggiungi una decadenza di altri tipi di leader, ad es la politica fornisce solo un Trump
        E aggiungi il ruolo salvifico che ha la tecnologia (vd cambiamento climatico)

        • Francesca S@mastodon.uno
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          2 months ago

          @filobus @informapirata @eticadigitale aggiungi il comunismo ed i socialismo reale dei vari dittatori con controllo violento dei mezzi di comunicazione e delle vite delle persone e avrai lo stesso risultato.
          Tutte aberrazioni. Mi sento cmq di affermare che la libertà di mercato è preferibile a qualsiasi forma di centralismo.

          • @Atena la libertà di mercato comporta regole draconiane che regolino:
            - concorrenza
            - antitrust
            - lobbying
            - porte girevoli
            - whistleblowing
            - tutela del diritto civile e commerciale
            - fiscalità efficiente
            - tutela del consumatore
            - tutela dell’interesse nazionale (quello vero, da non confondersi con la tutela degli interessi degli esponenti del governo Pro tempore)

            Chi parla di libertà di mercato, spesso non intende la libertà di mercato cui pensi tu… 😁

            @filobus @eticadigitale

          • not ready@mastodon.uno
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            2 months ago

            @Atena

            è una mia opinione,
            alcune cose non dovrebbero essere regolate dal libero mercato.
            acqua,
            sanità,
            istruzione,
            infrastrutture,
            strade,
            ecc…
            dovrebbero essere controllate dallo stato, magari con cariche elettive.

            il libero mercato, allo stato attuale dell’arte, è predatorio, annienta e sfrutta i cittadini.

            @filobus @informapirata @eticadigitale

            • Francesca S@mastodon.uno
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              2 months ago

              @sevensnd @filobus @informapirata @eticadigitale l’ abominio e la ragione della mancata crescita italiana da trent’anni sta proprio nelle cariche politiche inserite all’ interno di settori che dovrebbero essere liberalizzati. Lo Stato in Italia controlla l’ 80 % dell’ economia con le sue partecipate, quindi già c’è quello che citi e non direi proprio che siano amministrate a dovere. La politica non sa nulla del mondo reale, del lavoro e di creazione di sviluppo e ricchezza.

              • not ready@mastodon.uno
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                2 months ago

                @Atena

                le partecipate non sono libero mercato e non sono amministrate dallo stato.
                hanno amministratori imposti dalla politica pagati uno sproposito.
                agiscono come aziende private quando fanno profitti e come aziende pubbliche se hanno delle perdite.
                eni, enel, ferrovie, ecc…
                andrebbero tolte dal mercato libero e dalla borsa.
                un’azienda pubblica non dovrebbe fare extraprofitti, come è accaduto lo scorso anno, solo perché è quotata in borsa.

                @filobus @informapirata @eticadigitale

                • Francesca S@mastodon.uno
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                  2 months ago

                  @sevensnd @filobus @informapirata @eticadigitale la golden share cos’ è?
                  E poi anche basta con questa retorica sul profitto…ma se non guadagni come li copri i costi? Bisogna finirla anche con lo stigma che chi inventa, produce e crea ricchezza, per invidia sociale non possa goderne.

                  Inoltre lo Stato da quegli stessi profitti ricava tasse

                  • not ready@mastodon.uno
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                    2 months ago

                    @Atena

                    ma il punto è esattamente questo,
                    il profitto è giusto per un’azienda privata.
                    suo il capitale, suo il rischio e suo il guadagno.

                    alcuni settori che interagiscono su interessi pubblici, cioè di tutti i cittadini, non dovrebbero essere controllati dai privati, ma controllati dallo stato.
                    la sanità è uno di questo.
                    trovo che gli amministratori dovrebbero essere eletti ed essere responsabili delle decisioni prese,
                    cosa che non succede.
                    @filobus @informapirata @eticadigitale

              • @Atena in realtà, le grandi holding pubbliche Eni, Leonardo, Terna, Enel e Fincantieri e il loro indotto sono la cosa che funziona meglio in Italia insieme alle aziende dell’indotto metalmeccanico tedesco.
                Quindi ci andrei piano con il criticare l’industria di stato. Quello che ci manca è un’industria vera, non dipendente dai capricci della politica, che -attenzione non agisce direttamente sull’industria, ma lo fa tramite la propria presenza nelle banche

                @sevensnd @filobus @eticadigitale

                  • @Atena purtroppo trasporti e infrastrutture di trasporto sono settori estremamente critici. Non solo Alitalia, ma anche Trenitalia, Autostrade, municipalizzate dell’energia e dell’acqua, presentano una predisposizione al clientelismo che in Italia è sistemica e pertanto soggetta al carattere predatorio che, per la stragrande maggioranza, caratterizza la cosiddetta imprenditoria italiana

                    @sevensnd @filobus @eticadigitale

                  • Marco Pierini 🍄🇪🇺@mastodon.uno
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                    2 months ago

                    @Atena @informapirata @sevensnd @filobus @eticadigitale parlare di “grande imprenditoria” è fuori dal tempo, eccettuati taluni singoli casi, la grande impresa (società di capitali quotate) hanno ormai una separazione tra proprietà e controllo, tra azionisti e managers. L’idea del capitano d’industria è fuori dal tempo direi da Berle e Means del 1932. Ciò che può mancare, sia nel privato che nel pubblico, è una buona governance.

        • @filobus sì ma è chiaro che i modelli di riferimento risentano della moda del proprio tempo.

          Quello che volevo dire è che l’idolatria dell’uomo straordinario è un comportamento sociale “naturale”

          (così come la non idolatria è un comportamento che viene “naturalmente” considerato antisociale. Quindi, occhio! 👁 )

          @eticadigitale

          • filobus@sociale.network
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            2 months ago

            @informapirata @eticadigitale si è chiaro, però perché insisto: non ridurrei la cosa a moda, sono movimenti culturali e sociali che hanno una seria influenza anche sul come viviamo, e a differenza di una volta anche molto molto più pervasivi
            I magnati e le megacompagnie hanno mezzi economici e tecnologici, di potere, che i vecchi idoli e vecchi potenti si sognavano, come ben sai
            (Siamo forse meno ingenui, ma non so se è vero, e sicuramente non basta)